Dovete
sapere, miei cari lettori, che Umberto Eco, oltre che aver pubblicato
romanzi di successo, ha anche scritto numerosi saggi di semiotica e
filosofia.
L'aspetto
semiotico del romanzo trapela già dal primo capitolo, quando
Guglielmo riesce ad estrapolare interessanti conclusioni solo
attraverso l'acuta osservazione di segni e particolari dell'ambiente
circostante, intuendo il nome del cavallo ed il luogo in cui si
nascose.
Sotto
un certo punto di vista ogni romanzo giallo si avvale di essa, poiché
ogni ispettore conduce le proprie indagini basando le proprie
congetture su indizi e sull'interpretazione di segni lasciati dal criminale (σημεῖον).
La
personalità e l'istruzione permettono a Guglielmo di essere un acuto
osservatore: egli è per natura curioso; inoltre, lo stretto rapporto
che i francescani hanno con la natura, e gli insegnamenti dei suoi maestri empatici (Ruggero Bacone e Guglielmo d'Ockham) fanno di lui
un ottimo investigatore.
Abbiamo
potuto notare la sua avversione al dogmatismo durante l'ultimo
discorso con Jorge, questa potrebbe derivare dal fatto che Ockham
fosse un esponente della filosofia scettica e che quindi tendesse a negare la
possibilità di una conoscenza o verità che trascende l'esperienza. Il teologo di Oxford sostiene inoltre che la conoscenza
fosse solo empirica e che l'intelletto umano dovesse liberarsi delle
astrazioni (rasoio di Occam).
Allo stesso tempo Guglielmo si ritiene un fervente ammiratore delle teorie
empiristiche di Ruggero Bacone, anch'egli frate francescano e
filosofo inglese.
Egli
sosteneva che si potesse raggiungere la verità soltanto nell'ambito
e nella virtù della matematica.
Sebbene
ad una lettura superficiale le due teorie filosofiche possano
sembrare molto affini, non è così, infatti, anche Adso, scrivendo a
posteriori, non sarà in grado di concepire la convivenza sincretica
di queste differenti ideologie in un solo uomo.
La
teoria del rasoio sostiene l'inutilità del formulare più ipotesi per spiegare un dato fenomeno, quando quelle iniziali sono sufficienti, tuttavia, ciò assume un nuovo significato se combinato con la sua visione volontaristica, seconda la quale il mondo è stato creato da Dio esclusivamente sulla base della volontà e non della ragione; quindi, ogni tentativo di conoscenza ed indagine della realtà che si basi su un pensiero razionale (come la matematica tanto contemplata da Bacone) perderebbe di senso.
Se voi lettori doveste avere altre opinioni, non esitiate a farmelo sapere.
Se voi lettori doveste avere altre opinioni, non esitiate a farmelo sapere.
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| Ruggero Bacone |
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| Guglielmo d'Ockham (o Occam) |


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